E’ il titolo di un libro piccolo, ma grande nel contenuto e nella forma: l’autore è Flavio Caroli, Storico dell’arte moderna e contemporanea, che ha indagato nei suoi studi la linea introspettiva dell’arte occidentale, organizzando mostre in Italia e all’estero e pubblicando mumerosi volumi.
I tre temi affrontati, la luce, l’anima e la socialità nella pittura, sono trattati con un linguaggio comprensibile, scorrevole e “vivace”, non ci si stanca nel leggere e si è desiderosi di scorgere come prosegue la strada che Caroli ci fa percorrere attraverso secoli di arte, al termine della quale avrà regalato, a chi osserva un quadro, la capacità e il piacere di “vederlo” e non solo di guardarlo.
Penso, infatti, che un’opera si può osservarla (si guarda il soggetto, l’ambiente, l’espressione), ma senza “leggerla”, e cioè entrare nei “perché” e nei “come” sia stata realizzata, nelle sue sfaccettature, nei legami e riflessi fra i suoi vari elementi.
Si può passare davanti ad una facciata di una chiesa o di un palazzo senza essere curiosi di vedere ciò che c’è dietro e dentro? Cosa racchiude e conclude quella facciata?
Così dobbiamo spingere la nostra curiosità oltre la facciata e la visione superficiale di qualsiasi opera; e quando questa ci avrà lasciato un qualcosa dentro, una sensazione, positiva o negativa, che sia piacere o dolore, serenità o inquietudine, allora vorrà dire che l’abbiamo elaborata nella nostra mente, nel nostro animo, non le siamo passati davanti senza “entrarci”.