Padova e Altichiero…

Nel patrimonio artistico italiano coesistono monumenti per i quali è “d’obbligo” la fila, la folla per visitarli e altri, piccoli scrigni, che si possono visitare in tranquillità e silenzio.

E’ questa la sensazione che ho provato nell’Oratorio di San Giorgio a Padova, un piccolo prezioso ambiente che, con la sua facciata a capanna con mattoni a vista, si affaccia sulla piazza della Basilica di S. Antonio.

La struttura architettonica è costituita da un’aula con volta a botte e quattro monofore, che illuminano le pareti interamente decorate con i cicli di affreschi di Altichiero da Zevio, che dimostra qui un’abilità compositiva, una stesura raffinata, con giochi di luce e morbide sfumature, e varietà coloristica.

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A Roma….

…ha aperto la mostra “Matisse arabesque” – Scuderie del Quirinale” – fino al 21 giugno; un’occasione per ammirare circa cento capolavori dai più grandi musei del mondo e per esplorare le suggestioni che l’Oriente, con i suoi colori e arabeschi, suscitò nella pittura dell’artista.

Aprirà, invece, il 16 marzo (fino al 26 luglio), al Chiostro del Bramante,  la Mostra “Chagall love and life”, oltre 150 opere (tra dipinti, disegni e stampe) che ripercorrono la sua vita, trasmessa in un’arte influenzata in modo profondo dalla cultura ebraica e dalla Bibbia, col suo significato spirituale universale.

 

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Un pensiero per voi

Ho trascurato un po’ il mio blog purtroppo in questo periodo, ma spero di ridargli, molto presto, vita e passione.

Lascio a chi vorrà passare di qua, gli auguri più grandi per  un po’ di serenità durante e dopo le festività; la pace dell’animo e intorno a noi è sempre messa a dura prova dalla vita, ma si deve cercarla ad ogni costo, in modo spasmodico, come si cercano e si svolgono tante attività della nostra vita….con la stessa ansia (sembra assurdo ciò che dico) con cui corriamo spesso tutti i giorni.

Vi lascio un’immagine che, al di là dell’essere credenti o no, forse ci può dare l’idea della luce che deve essere presente dentro di noi…la luce squarcia ogni buio e non la si può “ingabbiare”, nascerà ogni giorno, da qualsiasi punto, ed è lei che rileva tutto, modella tutto, fa emergere il bello e, certo, anche il brutto, ma dopo un attimo, continuerà ad illuminare e a scovare ciò che di buono  esiste, sempre, per farlo vedere e apprezzare a noi dagli occhi chiusi, o che guardiamo spesso solo in basso, senza alzarli verso il cielo.

Se mi fermo a guardare la sua immensità, all’improvviso mi sento leggera, come non toccassi terra, come se il mio cuore si allargasse a dismisura e cominciasse a volare come un palloncino….sono sensazioni difficili da descrivere….perciò bisogna sperimentarle….

Artinvest2000:  Fiori Federico (Urbino 1528 - 1612) detto Barocci o Baroccio. "Natività" "The Nativity" 1597; Oil su tela, 134 x 105 cm. Museo del Prado, Madrid.       Federico Barocci – Natività  (1597) – Museo del Prado – Madrid

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Barocco oltre le Alpi

melkSe si volesse avere un’idea del Paradiso, pur non immaginandolo così, ma si desiderasse pregustare la sua atmosfera e gloria *, si potrebbe visitare l’Abbazia benedettina di Melk, edificata in posizione dominante la città, su un affioramento roccioso a lato del fiume Danubio; complesso monastico attivo in modo continuo dalla sua fondazione (1089) e nel quale fu creata una scuola ed una biblioteca famosa per la sua grande collezione di manoscritti (fra i circa 90.000 volumi presenti conta anche centinaia di incunaboli e preziosi manoscritti del IX sec.). Continua a leggere

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Alcune mostre in corso….

Il mondo dell’arte è infinito, così come le mostre che si possono realizzare; ve ne segnalo alcune augurandovi di avere tempo, possibilità e voglia di visitarle.

A Milano l’autunno si è aperto con tre mostre dedicate a tre grandi artisti, che duelleranno fra loro a Palazzo Reale: Vang Gogh, Chagall e Segantini.

Van Gogh, “L’uomo, la terra, il lavoro”  fino all’8 marzo 2015, dedicata ai suoi primi passi nella pittura, con esposti capolavori poco conosciuti;

Marc Chagall,  fino al 1° febbraio 2015, con duecento dipinti, esposti per la prima volta al pubblico;

Segantini, “Il ritorno a Milano”,  fino al 18 gennaio 2015. Continua a leggere

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Una perla….

sanBartCava

“Una perla dentro le valve di una conchiglia”, così l’architetto Portoghesi ha definito la chiesa di San Bartolomeo a Scicli, in provincia di Ragusa, inserita in un paesaggio unico di grotte e rocce che prende il nome di Cava di San Bartolomeo e che racchiude e custodisce, appunto come una conchiglia, un gioiello architettonico sopravvissuto anche al terremoto del 1693.

 

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Donne nell’arte…queste sconosciute

Nel mondo dell’arte le donne, purtroppo, sono rimaste spesso sconosciute, relegate e chiuse nei loro ruoli di mogli, madri o chiuse in conventi. Poi, con l’evolversi del tempo, della società, sono riaffiorate e sono state riscoperte, ritenendole degne anche di mostre dedicate esclusivamente a loro.

Eppure, a volte, proprio l’opera di una donna ha ispirato un’espressione, un tema ad un artista uomo, come è stato rilevato nel caso di un disegno di Sofonisba Anguissola, pittrice cremonese vissuta fra il 1535 e il 1625, ritrattista impegnata anche alla corte spagnola di Filippo II, dove arrivò come dama di corte della regina Isabella.

Lo schizzo, notato dal Buonarroti fra alcuni disegni inviatigli dal padre di Sofonisba, ricordata anche nelle “Vite dei pittori” di Giorgio Vasari, ritrae un bambino nell’istante in cui è morso da un gambero, e quella sensazione di dolore, colpì probabilmente il Caravaggio, che ce la fa rammentare nel quadro del “Fanciullo morso da un ramarro”: la bocca urlante per il dolore, le mani ritratte, i lineamenti del viso contratti.

     Ragazzo morso da un ramarro

Fanciullo morso da un gambero                        Ragazzo morso da un ramarro

Sofonisba ebbe una vita lunga e movimentata trascorsa fra la Spagna, la Toscana, la Liguria e infine la Sicilia, dove ormai ultranovantenne, incontrò il giovane Anton Van Dyck, che volle conoscerla dopo aver apprezzato le sue opere; opere che comprendono non solo ritratti, ma anche scene di vita quotidiana (come la Partita a scacchi) e che denotano la sua capacità di catturare le attitudini psicologiche dei personaggi, oltre all’attenzione minuziosa ai dettagli, sia dei vestiti che dell’ambiente.

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Partita a scacchi                                            Ritratto di famiglia                  Ritratto di Alessandro Farnese

E’ da sottolineare l’importanza che Sofonisba Anguissola ha rivestito nei confronti della partecipazione femminile alle vicende artistiche, aprendo la strada al successo di altre pittrici, come per esempio Lavinia Fontana o Barbara Longhi.

 

 

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Nuova stagione, nuove mostre…

Il 3 ottobre aprirà a Roma, nella sede dei Musei Capitolini, la mostra “Tiepolo – I colori del disegno”; questo il link con tutte le informazioni:

http://www.museicapitolini.org/mostre_ed_eventi/mostre/tiepolo

A Palazzo Barberini, sempre a Roma, è stata inaugurata invece la mostra “Da Guercino a Caravaggio – Sir Denis Mahon e l’arte italiana del XVII secolo”:

http://daguercinoacaravaggio.it/

 

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Le tre vie della pittura

E’ il titolo di un libro piccolo, ma grande nel contenuto e nella forma: l’autore è Flavio Caroli, Storico dell’arte moderna e contemporanea, che ha indagato nei suoi studi la linea introspettiva dell’arte occidentale, organizzando mostre in Italia e all’estero e pubblicando mumerosi volumi.

I tre temi affrontati, la luce, l’anima e la socialità nella pittura, sono trattati con un linguaggio comprensibile, scorrevole e “vivace”, non ci si stanca nel leggere e si è desiderosi di scorgere come prosegue la strada che Caroli ci fa percorrere attraverso secoli di arte, al termine della quale avrà regalato, a chi osserva un quadro, la capacità e il piacere di “vederlo” e non solo di guardarlo.

Penso, infatti, che un’opera si può osservarla (si guarda il soggetto, l’ambiente, l’espressione), ma senza  “leggerla”, e cioè entrare nei “perché” e nei “come” sia stata realizzata, nelle sue sfaccettature, nei legami e riflessi fra i suoi vari elementi.

Si può passare davanti ad una facciata di una chiesa o di un palazzo senza essere curiosi di vedere ciò che c’è dietro e dentro? Cosa racchiude e conclude quella facciata?

Così dobbiamo spingere la nostra curiosità oltre la facciata e la visione superficiale di qualsiasi opera; e quando questa ci avrà lasciato un qualcosa dentro, una sensazione, positiva o negativa, che sia piacere o dolore, serenità o inquietudine, allora vorrà dire che l’abbiamo elaborata nella nostra mente, nel nostro animo, non le siamo passati davanti senza “entrarci”.

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Cosa resta…

ilriposoQuando visitai la Galleria Doria Pamphili a Roma, mi soffermai incantata davanti ad un Bimbo che mi è rimasto nel cuore, un bimbo vero, dal colorito roseo, dalle “guanciotte” (passatemi questo termine artisticamente insolito) paffute, immerso in un sonno innocente e che, almeno a me, insieme a tutto il contesto, ha trasmesso pace, armonia, nonostante il momento difficile rappresentato.

E’ una fuga, quella che affrontano Giuseppe, Maria e Gesù, ma questo momento di riposo, è permeato da una dolcezza, da una tranquillità quotidiana, alla quale contribuisce anche la luce diffusa, e non tagliente e diretta come si ritroverà nelle opere seguenti e drammatiche del Caravaggio.

Al di là di tutti i simboli che vi si possono e vogliono rintracciare, al di là dell’interpretazione data dall’artista ad un tema sacro, dei riferimenti stilistici, è questa l’atmosfera che si respira, che si impone al primo sguardo, che mi ha fermato, risucchiandomi in un angolo fuori dal mondo e dal tempo.

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