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Padova e Altichiero…

Nel patrimonio artistico italiano coesistono monumenti per i quali è “d’obbligo” la fila, la folla per visitarli e altri, piccoli scrigni, che si possono visitare in tranquillità e silenzio.

E’ questa la sensazione che ho provato nell’Oratorio di San Giorgio a Padova, un piccolo prezioso ambiente che, con la sua facciata a capanna con mattoni a vista, si affaccia sulla piazza della Basilica di S. Antonio.

La struttura architettonica è costituita da un’aula con volta a botte e quattro monofore, che illuminano le pareti interamente decorate con i cicli di affreschi di Altichiero da Zevio, che dimostra qui un’abilità compositiva, una stesura raffinata, con giochi di luce e morbide sfumature, e varietà coloristica.

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Un pensiero per voi

Ho trascurato un po’ il mio blog purtroppo in questo periodo, ma spero di ridargli, molto presto, vita e passione.

Lascio a chi vorrà passare di qua, gli auguri più grandi per  un po’ di serenità durante e dopo le festività; la pace dell’animo e intorno a noi è sempre messa a dura prova dalla vita, ma si deve cercarla ad ogni costo, in modo spasmodico, come si cercano e si svolgono tante attività della nostra vita….con la stessa ansia (sembra assurdo ciò che dico) con cui corriamo spesso tutti i giorni.

Vi lascio un’immagine che, al di là dell’essere credenti o no, forse ci può dare l’idea della luce che deve essere presente dentro di noi…la luce squarcia ogni buio e non la si può “ingabbiare”, nascerà ogni giorno, da qualsiasi punto, ed è lei che rileva tutto, modella tutto, fa emergere il bello e, certo, anche il brutto, ma dopo un attimo, continuerà ad illuminare e a scovare ciò che di buono  esiste, sempre, per farlo vedere e apprezzare a noi dagli occhi chiusi, o che guardiamo spesso solo in basso, senza alzarli verso il cielo.

Se mi fermo a guardare la sua immensità, all’improvviso mi sento leggera, come non toccassi terra, come se il mio cuore si allargasse a dismisura e cominciasse a volare come un palloncino….sono sensazioni difficili da descrivere….perciò bisogna sperimentarle….

Artinvest2000:  Fiori Federico (Urbino 1528 - 1612) detto Barocci o Baroccio. "Natività" "The Nativity" 1597; Oil su tela, 134 x 105 cm. Museo del Prado, Madrid.       Federico Barocci – Natività  (1597) – Museo del Prado – Madrid

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Donne nell’arte…queste sconosciute

Nel mondo dell’arte le donne, purtroppo, sono rimaste spesso sconosciute, relegate e chiuse nei loro ruoli di mogli, madri o chiuse in conventi. Poi, con l’evolversi del tempo, della società, sono riaffiorate e sono state riscoperte, ritenendole degne anche di mostre dedicate esclusivamente a loro.

Eppure, a volte, proprio l’opera di una donna ha ispirato un’espressione, un tema ad un artista uomo, come è stato rilevato nel caso di un disegno di Sofonisba Anguissola, pittrice cremonese vissuta fra il 1535 e il 1625, ritrattista impegnata anche alla corte spagnola di Filippo II, dove arrivò come dama di corte della regina Isabella.

Lo schizzo, notato dal Buonarroti fra alcuni disegni inviatigli dal padre di Sofonisba, ricordata anche nelle “Vite dei pittori” di Giorgio Vasari, ritrae un bambino nell’istante in cui è morso da un gambero, e quella sensazione di dolore, colpì probabilmente il Caravaggio, che ce la fa rammentare nel quadro del “Fanciullo morso da un ramarro”: la bocca urlante per il dolore, le mani ritratte, i lineamenti del viso contratti.

     Ragazzo morso da un ramarro

Fanciullo morso da un gambero                        Ragazzo morso da un ramarro

Sofonisba ebbe una vita lunga e movimentata trascorsa fra la Spagna, la Toscana, la Liguria e infine la Sicilia, dove ormai ultranovantenne, incontrò il giovane Anton Van Dyck, che volle conoscerla dopo aver apprezzato le sue opere; opere che comprendono non solo ritratti, ma anche scene di vita quotidiana (come la Partita a scacchi) e che denotano la sua capacità di catturare le attitudini psicologiche dei personaggi, oltre all’attenzione minuziosa ai dettagli, sia dei vestiti che dell’ambiente.

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Partita a scacchi                                            Ritratto di famiglia                  Ritratto di Alessandro Farnese

E’ da sottolineare l’importanza che Sofonisba Anguissola ha rivestito nei confronti della partecipazione femminile alle vicende artistiche, aprendo la strada al successo di altre pittrici, come per esempio Lavinia Fontana o Barbara Longhi.

 

 

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Cosa resta…

ilriposoQuando visitai la Galleria Doria Pamphili a Roma, mi soffermai incantata davanti ad un Bimbo che mi è rimasto nel cuore, un bimbo vero, dal colorito roseo, dalle “guanciotte” (passatemi questo termine artisticamente insolito) paffute, immerso in un sonno innocente e che, almeno a me, insieme a tutto il contesto, ha trasmesso pace, armonia, nonostante il momento difficile rappresentato.

E’ una fuga, quella che affrontano Giuseppe, Maria e Gesù, ma questo momento di riposo, è permeato da una dolcezza, da una tranquillità quotidiana, alla quale contribuisce anche la luce diffusa, e non tagliente e diretta come si ritroverà nelle opere seguenti e drammatiche del Caravaggio.

Al di là di tutti i simboli che vi si possono e vogliono rintracciare, al di là dell’interpretazione data dall’artista ad un tema sacro, dei riferimenti stilistici, è questa l’atmosfera che si respira, che si impone al primo sguardo, che mi ha fermato, risucchiandomi in un angolo fuori dal mondo e dal tempo.

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Cosa vado a vedere?

CastS.AngeloSi avvicina la prima domenica del mese gratuita per visitare i luoghi di cultura statali. Fra questi merita sicuro una visita Castel Sant’Angelo, un po’ trascurato dai turisti o residenti (come ho potuto riscontrare da voci e opinioni raccolte in giro).

Eppure il Castello rispecchia ed è monumento esemplare della storia millenaria di Roma, da monumento funebre, a fortezza, prigione, fino a residenza papale, arricchita da decorazioni e opere di artisti quali Perin del Vaga, Dosso Dossi, Lorenzo Lotto….

E così, seguendo il percorso dei sette livelli in cui si suddivide, vi accorgerete di attraversare la storia di Roma fino alla visione splendida della città di oggi, che potete ammirare dalla Terrazza dell’Angelo, l’ultimo livello da raggiungere…non vi fermate prima, se potete, perché sarà la ciliegina sulla torta della vostra visita.

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Perché…..

Buongiorno a tutti coloro che visiteranno il mio blog. Siete i benvenuti.

Apro questo blog per la mia passione per la storia dell’arte, che mi accompagna da sempre, che ho studiato e scelto come Laurea, ma che non ha potuto essere la strada principale che avrei voluto percorrere nella mia vita.

Così ho cercato di seguirla come una strada secondaria, parallela…un po’ come le strade provinciali che vediamo spesso corree affianco alle nuove autostrade…e così fra i vari impegni, famiglia, lavoro e “sorprese” che ti riserva la vita, ho provato sempre a respirare il profumo dell’arte, abilitandomi anche come guida turistica per Roma, per non perdere mai il contatto mentale e sentimentale.

Perciò con questo mio blog, che so non essere né il primo né l’ultimo di questo genere, ma che solo ora ho potuto inaugurare, vorrei parlare e comunicare di Arte; fare o ricevere segnalazioni di scoperte, aggiornamenti, nuovi documenti, mostre, nuove tesi, ipotesi in questo campo, avere anche spunti per approfondire, fare ricerche….insomma continuare ad esplorare un mondo immenso…

E se è vero che dentro di noi c’è un fanciullino che non muore mai, ebbene sono contenta di poter guardare le bellezze dell’universo e del mondo dell’arte con gli occhi e lo stupore di un bambino e restare con la bocca aperta davanti ad una meraviglia della natura o dell’uomo.

Un sorriso a tutti

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